a cura di Djemme -
Slow Travel
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Come afferma Sherazade in Le Mille e una Notte, una città, per
essere una vera città, deve avere un grande hammam, cioè un
grande bagno turco, ricalcato sul modello delle thermae romane,
luogo di incontro, di relax, di svago e di uso sociale del tempo libero. Si
dice che a cavallo tra il IX e il X secolo Baghdad possedesse tra i 60 ed i
200.000 bagni, che la Damasco della fine del XII sec. ne vantasse un
centinaio, mentre a Cordova ne esistevano all'incirca 800, per non
parlare poi della stima di un bagno pubblico ogni 80 abitanti di
Kairouan.
Pur ammettendo un ovvio ingigantimento delle cifre, apportato dagli
autori che certo esageravano le bellezze delle città da loro descritte, resta
innegabile che questa eredità ellenistica delle terme riscuotesse
certamente un enorme successo nel mondo islamico tutto.
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"Ci sono 5 delizie. Delizia per un attimo e' il coito,
delizia per un giorno il bagno, delizia per una
settimana è l'applicazione della nura (pasta
collosa per la depliazione del pube), delizia per un
anno il matrimonio con una vergine, delizia senza
fine in questo mondo è l'intrattenersi con gli amici e
nell'altro godere delle gioie del paradiso".
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Da wikipedia: hammam indica in lingua araba il complesso termale in cui i musulmani effettuano il ghusl, o lavacro maggiore, o il wudu, o lavacro minore, per conseguire la purità rituale indispensabile per poter poi adempiere all’obbligo canonico della salat giornaliera (la preghiera).
Ogni musulmano adulto e sano deve assolvere cinque volte nell'arco di un'intera giornata alla preghiera, e quindi al wudu, la purificazione attraverso il lavacro: questo è il motivo per cui l’hammam ha sempre goduto di immensa fortuna nel mondo islamico; ma non va dimenticato che esso acquisì assai presto - come in ambito romano antico e bizantino - una precisa funzione sociale, essendo un luogo ideale per incontrarsi, passare piacevolmente il tempo, curando o facendosi curare il proprio corpo, conducendo finanche utilmente in porto affari vantaggiosi.
La separazione dei sessi, tipica dell'Islam, non consente l'affluenza comune dei due sessi ai locali termali e si provvede allora a identificare un gruppo di ore in cui le terme sono accessibili agli uomini e un identico gruppo di ore in cui l’hammam è impiegabile da parte delle donne.
un po’ di storia
l’hammam nel marocco moderno
che cosa portarsi
come fare
fonti
bibliografia
UN PO’ DI STORIA
Gli arabi trovarono edifici termali nella Siria bizantina, nella prima metà
del VII secolo d.C., e ne adottarono l’uso: erano affascinati dall'acqua che
era così scarsamente usufruibile nelle regioni semi-aride da cui essi
provenivano. Maometto apprezzò questo tipo di abluzioni: credeva che il
calore dell’hammam (in lingua araba significa letteralmente
che spande il calore) aumentasse la fertilità e facilitasse così la
riproduzione dei credenti! Questo diede grande impulso alla loro
diffusione.
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Quando gli arabi conquistarono la città di Alessandria
nell’anno 642 attinsero, per alimentare e riscaldare i
bagni pubblici, dalla favolosa biblioteca di Tolomeo
dando alle fiamme papiri e arredamenti. Questo
saccheggio provoco’ la distruzione di circa 700.000
opere.
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La tradizione vuole che Iblis, il diavolo in persona,
avesse detto al Profeta: "Ho chiesto a Dio di
assegnarmi una dimora e ha creato
l’hammam". Dunque "si raccomanda di non
frequentare il bagno quando i diavoli vanno in giro,
vale a dire nell'intervallo tra le ultime due preghiere"
(E. Heller e H. Mosbahi - "Dietro il velo")
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Gli hammam con gli arabi presero subito un significato religioso:
venivano costruiti accanto alle moschee per essere utilizzati per le
abluzioni che precedono la preghiera. Mentre i romani preferirono
costruire grandi terme pubbliche fuori dai centri urbani, gli arabi
costruirono molti hammam, più piccoli, all’interno delle mura
delle città.
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L’architettura dell’hammam arabo prevedeva un semplice corridoio che conduceva alla harara (camera calda) dove si potevano ricevere massaggi; una piccola stanza adiacente veniva riservata ai bagni di vapore; all’uscita si trovava un’area di riposo, arredata con cuscini, dove venivano servite bibite fresche (acqua di rose o succo di mela muschiato) e si restava a chiacchierare.
Un gran numero di addetti trovava impiego negli hammam:
alcuni erano incaricati delle caldaie dove l'acqua veniva riscaldata per
essere immessa, tramite tubazioni, nelle sale; alcuni erano addetti al
massaggio dei corpi (i tellaks); alcuni si incaricavano della
depilazione (assai diffusa tanto fra le donne quanto fra gli uomini) tramite
una pasta depilatoria - la nura - di cui non si conosce
esattamente la formula.
I barbieri poi erano un attrazione dei bagni: oltre a rasare barbe e tagliare
capelli, praticavano massaggi e pulivani i corpi, come i tellaks.
Essendo in stretto contatto con gli utenti durante i massaggi, era loro
proibito mangiare aglio. Un compito importante dei barbieri era quello di
eliminare le callosità dai piedi perché si credeva che se i piedi fossero stati
liberi dai calli sarebbe sparita l’emicrania: infatti l’utente grazie al
massaggio eliminava la fatica, che discendeva dalla testa e usciva dal
corpo attraverso i piedi!
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Il hammam dove ci recavamo per fare il
bagno e lavarci di dosso gli impiastri di bellezza, era
tutto in marmo bianco, pavimenti e pareti, con
grandi lucernari sui soffitti che riversavano luce
al'interno. Quella combinazione di luce, avorio,
nebbie, donne e bambini che andavano in giro nudi,
faceva pensare al hammam come a una
specie di isola esotica e calda di vapori che fosse, in
qualche modo, andata alla deriva fino al cuore della
disciplinata medina. (Fatima Mernissi, "La terrazza
proibita - vita nell'harem")
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Dopo i lavacri veri e propri Fatima Mernissi, nel suo "La terrazza proibita - vita nell'harem" ricorda l'uso di ghasul, miracoloso impasto a base di argilla e boccioli di rosa, mirto e piante profumate fatte seccare in casa, capace di regalare morbidezza a pelle e capelli. Il personale del bagno pubblico addetto, ovviamente rigorosamente femminile per le donne, poteva elargire massaggi e cure cosmetiche speciali: depilazione del viso, delle braccia e delle gambe, delle ascelle e del pube (la rasatura dei peli pubici e' consigliata caldamente anche dal Corano: sura XXIV, 31: non celare ai mariti le proprie grazie).
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Le regole sul controllo dell’igiene erano ferree: la pulizia dei locali, la
verifica della qualità dell’acqua presente, l’incenso bruciato due volte al
giorno per purificare l’aria, oltre ovviamente all’igiene fisica del
personale (come addolcirsi le mani con unguenti profumati); inoltre il
personale era tenuto ad assicurarsi che l’utente non avesse mangiato
piselli o fave, che nessun lebbroso e nessun uomo in erezione fosse
presente all’interno.
L’hammam era parte integrante della vita sociale della medina e
anche le persone benestanti lo frequentavano, anche se ne possedevano
uno personale. Si recavano all’hammam per dimostrare al popolo
che era pulito e quindi frequentabile. Andare all’hammam per le
donne costituiva sicuramente la grande occasione di uscire, sfoggiare i
gioielli e gli abiti piu' sfarzosi e chiacchierare con le amiche o le vicine di
casa.
Al fine di promuovere gli hammam locali i prezzi di ingresso
erano politici e tutti potevano usufruire del servizio. Questi luoghi
erano costruiti sotto l’auspicio delle istanze religiose o politiche ma spesso
erano finanziati da famiglie ricche. Inoltre il proprietario di un
hammam donava una parte dei guadagni
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alle scuole coraniche, alle moschee o ad altri hammam meno importanti.
La costruzione di un hammam era un impresa che piaceva ad Allah e di fatto i ricchi tendevano a rispettare il consiglio di Yusuf B’Abdalhadi, antico scrittore arabo, che diceva Colui che ha molto peccato dovrà costruire un bagno, in segno di penitenza).
L’HAMMAM NEL MAROCCO MODERNO
Ci sono due tipi di hammam: quelli per turisti e quelli per marocchini; quelli per turisti costano da 35 euro in su, e sono una buona opzione solo se preferite spendere 35 euro a Marrakech invece di spenderne 60 in Italia. Se invece volete vedere come funziona un vero hammam marocchino, cercatene uno autentico, dove avrete modo di osservare donne e uomini che vi si recano per lavarsi (e supplire così alla mancanza di docce nelle case più povere, anche delle città), per lavare i bimbi, per stare insieme e chiacchierare, per prendersi cura del proprio corpo: certamente meno lussuosi ma molto d’atmosfera! Il tutto per 8-10 dh (meno di 1 euro): tutti quelli che l’hanno provato ne sono usciti entusiasti.
C’è molta collaborazione tra donne e tra uomini, nel senso che in presenza di un occidentale è molto probabile che siano molto cortesi, ad esempio offrendovi di lavarvi la schiena, poi voi farete lo stesso con loro! Se invece preferite essere guidati alla vostra prima esperienza di hammam, una donna (o uomo, ovviamente) è a vostra disposizione per lavarvi e farvi il gommage (esfoliazione con guanto); gli uomini poi hanno il privilegio di poter provare il “tonificante” massaggio tradizionale (una serie di torsioni e stiramenti, guidati con mani e piedi). Gli uomini che l’hanno provato ne sono usciti provati ma alla fine stavano bene, per cui lo consigliano!
Ovviamente è da evitare il massaggio se si ha qualche problema fisico, e in generale evitare l’hammam se si soffre di pressione bassa, soprattutto in estate.
A volte negli hammam tradizionali, soprattutto nelle strette medine delle città, ci sono spogliatoi e sale dell’hammam in comune tra uomini e donne, che quindi entrano ad orari diversi: spesso gli uomini in mattinata e alla sera, e le donne nel pomeriggio.

l’entrata per le donne
all’hammam di derb aarjan prima della ristrutturazione
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L’hammam tradizionale di derb aarjan, a Marrakech (vedi mappa), ha anche la possibilità di fare qualche trattamento “occidentale” (tipo massaggio rilassante) dai 100 ai 200dh ma è fondamentalmente un hammam tradizionale il cui ingresso costa 10dh: venendo da in piazza Rahba Lakdima si può chiedere dell’hammam di Derb Aarjan, è vicinissimo (vedi mappa). Fino al 2008 questo hammam era il riferimento per tutto il settore di Derb Aarjan, che ha una popolazione numerosa e piuttosto povera. Quando i proprietari dell’hammam turistico Le Mille et Une Nuit hanno rilevato questo locale, pensando di realizzare una copia del precedente (in effetti si chiama La Mille et Une Nuit - Rahba), si sono resi conto che privavano di un bene prezioso il quartiere, e quindi hanno mantenuto l’hammam tradizionale, aggiungendo alcune salette dove si possono effettuare trattamenti rilassanti o estetici. Anche il personale, sia femminile sia maschile, è rimasto quello di sempre, a grande richiesta soprattutto delle donne!
Se vi trovate nelle seguenti località, qualche consiglio per trovare un hammam tradizionale:
Agdz (Valle della Draa, 80km da Ouarzazate verso Zagora)
aperto tutto il giorno sia per uomini sia per donne; arrivando dal centro del paese, in direzione Ouarzazate alla fine dei portici sulla destra una stradina vi porta all’hammam
Ain Leuh (Medio Atlas, 60km da Meknes, 100 da Fez) aperto tutto il giorno sia per uomini sia per donne; rispetto al centro del paese, scendete in direzione Azrou e dopo qualche centinaio di metri lo trovate sulla destra in alto sulla collina; moderno, ma efficiente e molto.. tradizionale!
Essaouira c’è un piccolissimo hammam tradizionale vicino alle mura, all’interno della medina: oltrepassare le mura a Bab Marrakech, prendere la prima strada a sinistra dopo l’Ensemble Artisanal, arrivati ad uno slargo chiedere (è molto vicino)
Meknes l’hammam Sidi Amar Bouawada (del XI sec), è un hammam tipico; si trova vicino a piazza el-Hedim, alla mattina apre all’alba (per gli uomini), poi nel pomeriggio per le donne
Taliouine c’è un hammam per uomini, in centro alla cittadina vicino alla stazione di benzina; per le donne, ce n’è uno vicino alla moschea ed al campeggio Sirowa: sembra che a Taliouine anche le donne abbiano diritto a provare il massaggio tradizionale normalmente riservato solo agli uomini!
Taroudannt hammam Chiffa; dalla porta di Bab Taghount prendere la prima a sinistra entrando nella medina; è sulla destra alla fine di questa strada; aperto dalle 6:30 a mezzanotte per gli uomini e dalle 7:30 a mezzanotte per le donne
In alternativa chiedete in hotel: vi sapranno indicare un hammam traditionnel, se specificate bene che ne volete uno non per turisti.
CHE COSA PORTARSI
Minimo: biancheria intima asciutta (mutande), un asciugamano, un paio di ciabatte di gomma/plastica, il guanto per il gommage (lo vendono normalmente le donne agli angoli delle strade, oppure in qualunque negozio di generi vari), e un po’ di sapone all’olio d’oliva (a volte lo vendono all’entrata, altrimenti gli erboristi; si presenta come una pasta dhe prendono con una spatola), shampoo, una scodella di plastica piccola (la trovate in tutti i negozi di generi per la casa).
Se ne avete la possibilità, portatevi uno sgabello di plastica oppure un telo plastificato, giusto per un minimo di igiene sedendosi per terra all’interno dell’hammam. I secchi ve li daranno all’entrata dell’hammam. I vostri vestiti saranno riposti in uno scaffale, evitate di portarvi qualunque documento, telefono, soldi.
COME FARE
Entrando nell’hammam incontrerete prima la stanza più fredda, poi quella a temperatura intermedia e infine la più calda; nell’hammam il calore è dato da quanta acqua calda gira (l’acqua è riscaldata a legna), quindi se l’hammam è abbastanza vuoto non sarà caldissimo.
Trascorrete i primi 5-10 minuti nella stanza più calda, e nel frattempo riempirete i secchi con l’acqua del rubinetti, scegliendo voi la temperatura. Se non soffrite il caldo potete rimanere qui oppure spostarvi nella stanza intermedia. Vi insaponate con il sapone nero (che ha fortissimo potere sgrassante) e poi vi sciacquate: attenzione agli occhi, questo sapone brucia molto! Con il guanto cominciate l’operazione del gommage o esfoliazione. Quando avrete terminato, potrete rilavarvi con il sapone nero, o con un bagnoschiuma, e potete lavarvi i capelli. Tutte le operazioni avvengono utilizzando una ciotola di plastica con cui prenderete l’acqua dai secchi e ve la tirerete addosso.
All’uscita, soprattutto per chi ha la pressione bassa, è consigliato stare sdraiati una decina di minuti negli spogliatoi prima di rivestirsi ed uscire.
FONTI
disegni di laura lobetti-bodoni (lauralobettibodoni@gmail.com)
hammam di torino
wikipedia
alfabeti - donne
myamazighen
bouchra jamai (bouchra_jamai@yahoo.com)
annie lauvaux (maroc.inedit@yahoo.fr)
mahjoub bajja (maroc.inedit@yahoo.fr)
BIBLIOGRAFIA
Fatima Mernissi, "La terrazza proibita - vita nell'harem", Giunti Astrea, Firenze, 1996
E. Heller e H. Mosbahi, "Dietro il velo", Laterza ed., Bari, 1996

la cupola dell’hammam di derb
aarjan a marrakech
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Ultimo aggiornamento: 2010-11-25 Torna alla lista delle schede di approfondimento |  |